IL MESTIERE DEL CORRIDORE INSIEME ALLA VITA

Se ti svegli una mattina per andare ad allenarti e scopri che il cielo è plumbeo e la pioggia è in arrivo, cosa fai? Richiudi la finestra e rinunci pensando che casomai nel pomeriggio oppure domani ti allenerai di più? Se fai così la bicicletta non è per te. Cambia mestiere subito, se fai il mestiere del corridore. E gioca soltanto, con la tua bicicletta quando ti va, senza sognare.
Se invece lo spettacolo ti affascina, se la sera prima ti sei addormentato con un chiodo in testa di quell'allenamento lungo, quella strada, quella cima sulla montagna da raggiungere come un bottino d'avventura, quella fontana sotto gli alberi di querce, quella bottega al bivio dove il pane è fresco e il prosciutto è dolce, allora sei sulla buona strada.
Salta sulla tua bicicletta e fatti accompagnare dalla fortuna.

Il mestiere del corridore è un amore del quale conviene parlare in questo momento perché dallo sbandamento possiamo uscire solo se ci aiutiamo a capire cosa c'è di bello in quell'amore senza tanti intrighi o tante parole difficili.
In questi ultimi tempi di santoni ne sono circolati parecchi nell'ambiente, chi più chi meno. Hanno fatto più danno che utile inducendo anche i corridori, in buona parte, a credere che non valga più la pena di faticare tanto per un mestiere che non paga, per una storia che si risolve chimicamente. Invece non è vero.

Se il ciclismo va avanti, e in altri Paesi addirittura esplode di salute, è perché nella sua natura si annidano forze che noi purtroppo abbiamo soffocato.
Sono le forze naturali, semplici, spontanee di un amore che diventa passione e che col sostegno della passione diventa mestiere. Un bellissimo, straordinario mestiere.
Tra l'altro un mestiere che paga se il corridore sa fare sul serio il corridore non solo come atleta ma anche come uomo già sorretto da un carattere forte.

Sai perché poco fa dicevamo di piantarla subito col mestiere se una mattina, alzandoti presto, scopri che il cielo promette la pioggia, l'aria è freddina e non ti va d'uscire in allenamento? Perché quella rinuncia è la prima prova che ti manca il carattere necessario per affrontare il mestiere.
Se adesso non hai il carattere giusto per uscire comunque con la tua bicicletta, più avanti ti mancherà il carattere per gestire te stesso nella vita del corridore, per inserirti nel gruppo, per farti rispettare, per pilotare la squadra, per sottoscrivere al meglio i tuoi contratti.

Vedi come tutto è più facile di quanto si pensi? Basta che tu gestisca facendoti guidare da quella vocina che dentro di te una volta ti ha detto che senza bicicletta non sarebbe stato bello vivere.

Il mestiere del corridore non è solo il premiato esercizio di una attività sportiva, in un certo senso il ciclismo è il meno sport di tutti gli sport. E' un mestiere della vita e per questo è più ricco, più bello, più affascinante di tutti gli altri mestieri sportivi. Perché per essere campione in questo sport, l'uomo deve battersi con tutte le sue risorse, come nella vita.

La forza, il coraggio, l'astuzia, la resistenza e la passione costruita con tutti i sentimenti. Se la tua prima bicicletta è un dono, non avrà mai il fascino e il valore d'una bicicletta comperata, un pezzo alla volta, nella bottega del meccanico al cui cospetto ti senti appagato perché ti piace ascoltarlo, perché ti piace sentire storie di corridori, perché adori respirare quell'odore acre che emana dalle gomme appese al gancio del soffitto, quell'odore dell'olio che lustra una catena.

La bicicletta genera facilmente un amore ispirato dal gusto dell'avventura. Dunque non trascurare mai il piacere dell'avventura, quella smania che ti coglie dentro ogni volta che progetti un viaggio in bicicletta, un allenamento lontano di casa.
Ecco perché il mestiere del corridore è un mestiere della vita.
I primi passi del corridore sono spinti da questo grande gusto dell'avventura. E la bicicletta da corsa diventa la tua macchina felice, la tua compagna, la tua alleata e anche la tua complice verso la vita.

Vai e ignora chi sorride della tua passione quando magari per amore vero di quello che fai, la tua bicicletta te la porti accanto al letto nella tua piccola camera, non te ne vergognare. E' anche questa una prova autentica della tua passione. Ed è la dimostrazione che sei sulla strada giusta.

Il gusto della fatica diventa all'improvviso una gioia che testimonia la gioia di vivere.
Quando la passione per la bicicletta e l'amore per la grande avventura, appena iniziata, si realizzano facilmente e la gioia di andare aumenta, allora vuol dire che un piccolo miracolo si sta realizzando.
Lo spazio alla struttura fisica necessaria è indispensabile.
Un campione non lo inventa nessuno. Però non è per niente difficile scoprire in se stessi la stoffa del corridore quando si hanno i sostegni della passione e del carattere. Il gusto della fatica diventa un gusto di vita. Per nessuna cosa al mondo rinunceresti al piacere di andare ad allenare, anche se piove e la giornata è nera. La pioggia diventa un elemento naturale della tua vita, t’inzuppa, t’induce a una fatica più grande, ti flagella e ti respinge.
Alla fine quando torni a casa, ti farà sentire un pochino vincitore ed è così che incomincia la scalata del corridore verso la vittoria. Ed è anche il segreto della fortuna, continua ad allenarti se tutto ti piace maledettamente tanto. Ci pensa la bicicletta, tua complice, a scandirti ogni giorno le tappe della conquista. Ed è così che nascono gli allenamenti veri. L'allenamento è il momento più bello della giornata.

E' un lavoro, ma un lavoro che si mescola col piacere, ed è in questa realtà che si realizza la tua fortuna. Fai quello che ti piace di più, fatichi per un amore, il tuo amore più grande.
Ma anche il resto della vita di un corridore appartiene a un sogno nel quale in poco tempo si realizza una vita.

Non esiste al mondo un altro mestiere capace di darti in pochi anni una sintesi così grande della vita, siccome questa sintesi è una scuola straordinaria. Dopo la fine della carriera tutto sarà più semplice, tutto sarà più facile. La scuola della fatica ha una grandissima forza culturale. Le rinunce sono più facili, anche la rinuncia a certi piaceri è una forza di cui si va fiero facendo una scelta di vita dettata da un amore.
Il corridore non ha una vita monacale, certo se un uomo fa il corridore è impensabile che nel mese di luglio possa "staccare" per andare in ferie. Nemmeno lui lo vorrebbe e chi lo fa, non è un corridore. Ma se ti va di soffrire un po', se ti va di passare il mese di luglio con i tuoi compagni di squadra, zingaro per il mondo, se non sei mai sazio di correre e se ti piace il mondo dei circuiti, ti piace chi li organizza, ti difendi bene nel farti rispettare e ce la metti tutta per essere un grande professionista, allora tutto è più facile.
Ti vengono a cercare gli altri e tu diventi un punto di riferimento, cioè un corridore vero. Cioè un campione anche se non vinci sempre. Ma il mestiere del corridore non ha un particolare manuale al quale attenersi per realizzarlo bene. Il mestiere del corridore è un mestiere della vita costruito su un sogno e per questo è bellissimo. L'amore per un’avventura di vita della quale la bicicletta è complice.
Prima vai solo per andare, poi vai perché quei viaggi in bicicletta ti hanno stregato e poi vai per correre. E' una naturale evoluzione del sogno, corri e ti piace di più. Poi la sfida, poi la preparazione sempre più attenta della sfida. Altri viaggi. Senza che tu te ne accorga, quei viaggi cambiano nome ma sono sempre avventure. Si chiamano allenamenti. Non te ne accorgi. Sei felice con la tua borraccia che ti fa compagnia come un forziere di scudi d'oro. E' la tua sicurezza, ti basta pochissimo.
Rispetta questi sentimenti, non c'è un manuale per fare bene il corridore. Rispetta questi sentimenti e imposta bene la tua avventura. Tutto il resto verrà da solo. Sarai capace da solo di risolvere i tuoi problemi anche di vita, ti avrà già cresciuto uomo e ti avrà insegnato tantissime cose. Commuoverti, come ragionare, come preparare il tuo gesto, quali bersagli colpire per essere importanti e come risolvere i tuoi problemi.
Non farai mai fatica perché non sono soltanto storie di un uomo o di una donna che corre ma soprattuto storie di un ragazzo  o una ragazza che vive.

Il ciclismo non è né antico né moderno. E' uno sport grande che deve la sua ricchezza al fatto che rappresenta e sintetizza molto bene la vita quotidiana. Per questo il mestiere del corridore è un grande mestiere di vita.
Il rapporto con la famiglia, per quanto possibile, la cultura d'un antico rapporto di forza e di serenità è importante per la vita del corridore. Il corridore deve la sua forza a questa cultura familiare. Che si protrae nel rapporto importante con la compagna o il compagno.

Gli elementi sono molto semplici, la fortuna di un corridore molte volte dipende dalla serenità e dalla tolleranza con la quale la compagna o il compagno di vita e la famiglia sa esprimere il suo amore. E' un conto fatto insieme. Un progetto che deve essere disegnato e costruito insieme.
Così nasce una forza che diventa amore e che permette al corridore di vivere con assoluta serenità di spirito nella piena concentrazione del suo mestiere.
Perché una cosa è certa, non sarai mai un campione vincente se non sarai maledettamente egoista con te stesso. Se non vivrai ventiquattro ore il giorno la tua grande avventura. Altre preoccupazioni non devono albergare nella tua testa.

L'allenamento, la preparazione della corsa, la cura scrupolosa del tuo fisico, l'esame della strategia, il rapporto con i compagni. Ecco i problemi che devono coinvolgere il corridore, sempre. Il resto sono piacevoli distrazioni, preziose per alleggerire la tensione. Le cure più importanti sono quelle di tutti i giorni. La vita della famiglia, l'attenzione d'una madre, la dieta alla quale si è abituati.

I miracoli li fai solo tu, con la tua bicicletta, la tua forza, la tua grande passione e il tuo cuore. Allenati duro, divertendoti a partire ogni volta per un viaggio misterioso. Azzanna il tuo fragrante panino col prosciutto, con la stessa forza con la quale vuoi aggredire il tuo futuro, la tua vita e la tua fortuna.
Ma se nel tuo animo c'è anche un po' di poesia, vedrai quanto è bello scoprire che un’umile bicicletta può portarti lontano, nella vita. Molto di più di una lussuosa automobile.
Se hai maturità vieni fuori per forza e se hai potenza atletica e intelligenza nel gestirti, certamente vinci e sfondi nella carriera e nella vita.

Il GUERRIERO